Cicerone: Ad Atticum - Liber V - Epistola III

LIBER V
[III] Scr. in. Trebulano v Id. Mai. a. 703
CICERO ATTICO SAL.

A. d. vi Idus Maias veni in Trebulanum ad Pontium. ibi mihi tuae litterae binae redditae sunt tertio abs te die. eodem autem exiens e Pompeiano Philotimo dederam ad te litteras; nec vero nunc erat sane quod scriberem. qui de re publica rumores scribe, quaeso; in oppidis enim summum video timorem sed multa inania. quid de his cogites et quando scire velim.

[2] ad quas litteras tibi rescribi velis nescio. nullas enim adhuc acceperam praeter quae mihi binae simul in Trebulano redditae sunt; quarum alterae edictum P. Licini habebant (erant autem Nonis Maus datae), alterae rescriptae ad meas Menturnensis. quam vereor ne quid fuerit spoudaioteron in iis quas non accepi quibus rescribi vis! (apud) Lentulum ponam te in gratia.

[3] Dionysius nobis cordi est. Nicanor tuus operam mihi dat egregiam. iam deest quod scribam et lucet. Beneventi cogitabam hodie. nostra continentia et diligentia +esse satis faciemus satis. A Pontio ex Trebulano a. d. v Idus Maias.


Traduzione

LIBRO V
Scritta a Trebula l'11 Maggio anno 703 (51 a.C)
CICERONE SALUTA ATTICO

Il giorno 11 Maggio sono venuto nell'agro trebulano presso Ponzio. Qui mi sono state consegnate le tue due lettere a distanza di tre giorni l'una dall'altra. Nello stesso giorno in cui uscendo dall'agro di Pompei avevo affidato a Pilotino le lettere per te; né, in verità, ora avevo che cosa scriverti. Per favore, scrivi quali malcontenti vi sono riguardo la repubblica; infatti nella città vedo un grandissimo timore, ma anche molte indifferenze; vorrei sapere che cosa e quando pensi a riguardo di questi fatti.

[2] Non so se vuoi che debba rispondere alle tue lettere. Infatti finora non ne avevo ricevuta nessuna, eccetto le due che mi sono state consegnate nell'agro trebulano; delle quali una portava l'editto di Publio Licinio (era infatti datata il 5 Maggio), l'altra in risposta alle mie da Minturno. Quanto temo che non vi sia stato qualcosa di sconveniente in quelle che non ho ricevuto e alle quali non vuoi che risponda! Presso Lentulo, ti raccomanderò.

[3] Dionigi ci è a cuore. Nicarone mi ha portato un'opera preziosa. Ormai manca quello che devo scrivere ed è chiaro. Oggi pensiamo a Benevento. Con la nostra intelligenza e continenza faremo abbastanza. Dalla casa di Ponzio nel territorio trebulano, l'11 Maggio.

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